Illuminazione della SP Molfetta-Terlizzi
Spreco di denaro pubblico, di energia ed enorme inquinamento luminoso
500.000 euro sprecati dalla Provincia di Bari per illuminare la strada provinciale Molfetta – Terlizzi per l’’intero percorso di 6 km.
Ben 180 pali per una potenza complessiva di 27 kW per fare di quel tratto la strada illuminata più lunga dell’’intero territorio provinciale.
Soldi e risorse sprecate, secondo Legambiente e l’associazione “Cielo Blu”, distratte da un utilizzo più appropriato, soprattutto in questo momento di sobrietà.
Una scelta non sostenibile quella di realizzare questo mega impianto di illuminazione che non può trovare giustificazioni nell’aumento della sicurezza stradale. Infatti non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che all’’incremento di luminosità corrisponda un incremento della sicurezza stradale. Semmai succede il contrario: la maggiore luminosità può indurre gli automobilisti più spregiudicati a incrementare la velocità proprio a discapito della sicurezza.
La sicurezza stradale può migliorare con altre misure: incremento del trasporto pubblico, rispetto del codice della strada, adeguata manutenzione della sede stradale, corretta gestione delle acque meteoriche, adeguata segnaletica stradale e rimozione dei cartelli pubblicitari collocati in posizione non idonea e non conforme alle previsioni del codice della strada, sistemi passivi di segnalazione catarifrangenti e piccoli impianti a led e a basso consumo per la segnalazione dei punti critici (incroci a raso, curve pericolose, rotonde).
Nel caso della s.p. Molfetta-Terlizzi, invece, c’è da registrare oltre al danno anche la beffa. Non solo lo spreco di denaro pubblico (500.000 euro di investimento oltre ai costi di gestione), ma anche inquinamento luminoso (e non si dica che i riduttori di flusso hanno mitigato l’impatto) e tanta, tanta energia inutilmente sprecata. A danno dei cambiamenti climatici e della salute dei cittadini colpiti dall’impatto delle centrali che producono energia. Con buona pace per le strategie di riduzione dei consumi e degli accordi sul clima.
Chi ci ha guadagnato allora? Solo il partito dell'energia, delle centrali e del consumo di risorse. Quelli che ritengono che i consumi energetici possono solo aumentare e non si deve far nulla per invertire la tendenza. Quelli che intendono favorire il ritorno al nucleare e le trivellazioni petrolifere in mare.
Il circolo Legambiente di Molfetta