torre calderina   molfetta.legambiente

Dopo oltre 15 anni dalle nostre prime richieste ufficiali, finalmente l’amministrazione comunale di Molfetta si fa carico del recupero della fascia costiera di Torre Calderina. Non mancano i finanziamenti né i progetti degli interventi. Registriamo, invece, la consueta assenza di visione e di confronto pubblico con la città nonostante su quell’area saranno presto realizzate opere pubbliche destinate a trasformare radicalmente e irreversibilmente il tratto costiero: la condotta sottomarina di AQP che scaricherà a mare i reflui depurati di cinque comuni e delle rispettive aree industriali, la cui stazione di pompaggio sarà realizzata a pochi metri dalla Torre e il canale est per la mitigazione del rischio idraulico della zona ASI/PIP che sfocerà a Cala San Giacomo.

foto torre san giacomo s

Il circolo Legambiente di Molfetta “Giovanna Grillo”, il L.U.P. – Laboratorio di Urbanistica Partecipata ed il Liberatorio Politico hanno appreso dall’albo pretorio del parere positivo degli uffici all’iscrizione dell’azienda agricola “Torre san Giacomo” nell’elenco regionale operatori agrituristici ed hanno inviato le loro osservazioni al progetto presentato per realizzare nell’area agricola di sua proprietà, ricadente nell'Oasi di protezione Torre Calderina, una struttura ricettiva.

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Con delibera di giunta n. 798 del 22 maggio, la regione Puglia ha adottato il nuovo piano faunistico venatorio 2018/2023.
Nel piano citato è stato eliminato il vincolo esistente sull’Oasi di Torre Calderina solo per la zona di Molfetta, mentre è stato mantenuto su Bisceglie.

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Il Comune di Molfetta ha deliberato di candidare a finanziamento regionale due progetti: uno per la realizzazione di infrastrutture verdi in lama Martina e uno per la riqualificazione del paesaggio della costa ovest, tra cala San Giacomo e Torre Calderina per un finanziamento pari a circa 1.300.000 euro per ciascun intervento.