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Nello spirito che ha sempre animato il circolo Legambiente di Molfetta, ovvero, la tutela degli ecosistemi originari ancora esistenti e la divulgazione delle loro peculiarità, abbiamo invitato il prof. Marcello Mastrorilli, dirigente di ricerca CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), uno dei massimi esperti a livello nazionale e non solo dei sistemi di coltivazione in ambienti caldo-aridi, ad una passeggiata a Lama Martinaper spiegarci come il rapporto tra la natura esistente e l’intervento umano sia sempre stato mosso dal reciproco rispetto.

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Il 26 gennaio scorso, la ditta Termica Progetti Srl di Santo Spirito ha iniziato i lavori di riqualificazione del Parco di Lama Martina. I lavori per il “Progetto di Attivazione funzionale del Parco di Lama Martina e integrazione con il tessuto urbano consolidato”, finanziati con fondi PNRR, dovranno concludersi entro un anno.
In questa prima fase del progetto la ditta interverrà sul recupero e la rifunzionalizzazione dei tre manufatti già presenti nella Lama, muretti a secco, pagliai e lavori di taglio e potatura del verde.

Lame molfetta

“La zona Asi di Molfetta vedrà a breve i lavori per interventi di salvaguardia idraulica per 13 milioni e 361mila euro, altri 13 per la zona Pip, mentre i lavori del nuovo porto commerciale procedono spediti da cronoprogramma. È necessaria l’espansione e l’assegnazione dei suoli da parte dell’Asi perché Molfetta rappresenta l’avamposto naturale, logistico e strategico dello sviluppo industriale del Barese”.
Queste dichiarazioni, contenute nel comunicato dell’amministrazione Minervini, pubblicato venerdì 5 novembre (https://www.comune.molfetta.ba.it/vivere-il-comune/attivita/notizie/item/minervini-risponde-a-pate-e-molfetta-l-avamposto-naturale-e-strategico-per-l-espansione-della-zona-asi), spiegano perfettamente la percezione che le nostre classi dirigenti hanno delle criticità ambientali del territorio.

“Rinaturalizzare i terreni come primo passo per la salvaguardia idraulica del territorio.”

Lame molfetta

Legambiente ribadisce il proprio no al maxi progetto proposto dal Comune di Molfetta e Consorzio ASI per mitigare il rischio idrogeologico in area industriale.
Un progetto costosissimo (oltre 25milioni di euro), dannoso, dall’altissimo impatto ambientale e paesaggistico (si prevede lo sbocco di uno dei due canali nei pressi dell’Oasi di Torre Calderina) che non risolverà affatto il problema del rischio idrogeologico. Rischio idrogeologico che, vale la pena ricordare, è la conseguenza diretta – come più volte denunciato dalla stessa associazione - di un utilizzo sbagliato del territorio con un’edificazione selvaggia in zone evidentemente fragili e non idonee in cui le Autorità avrebbero dovuto imporre il vincolo di inedificabilità.